GARAGE 134/a
TIMES ouverture
Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Testo: SOMMA Armando / SORRENTINO Rosalba
fu un manoscritto di un passato venuto da lontano,
narrante di suoni, idee, parole e discorsi.
proveniente da un garage di un vecchio civico, il 134/a.
ogni giorno mettete la data di ieri, che servirà’ ancor domani.
noi non siamo di nessuna epoca, la musica resta nel tempo.
e noi saremo un frammento di quel tempo e della storia.
Significato del brano “Times”
in questo brano le onde vibranti si sono sinfonizzate, in suoni docili. Hanno vibrato meno rock e più orchestra per dare un ouverture al disco o semplicemente come colonna sonora artertura serate.
il testo rappresenta semplicemente un racconto con parole epocali, narranti, ed un pò anarchico, ma anche fatto di fiaba descrivendo passato, presente e la nascita e luofgo della band, citando il nome dell'album 134/A come apertura del disco.
16 maggio 2021
PERCHE’
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
E chissà se ogni sera al tramonto, ci sarà un altro giorno per me.
La mia stella si è persa nel cielo, o è caduta giù in volo con me …..
Perché non provi ancora? Non lo so forse e tardi ormai …
Un vento gelido soffia intorno a me …
E chissà se lassù tu mi guardi, e prepari la strada per me.
Uomo piccolo d’animo grande, io vivrò e sarò come te …..
Perché non cambi strada? Non è difficile farlo sai …
Di tempo ne hai ancora se lo vuoi …..
Perché non provi ancora, mi dicevi non tardi mai
Anche se tutto e nero intorno a te….
Perché non cambi strada? Mi dicevi tu puoi farlo sai …
anche se tutto e nero intorno a te, intorno a te
Significato del brano “Perché”
Questo brano descrive lo stato d’animo di chi ha perso una persona cara. E’ un dialogo tra chi soffre per questa perdita e chi tenta di sostenerlo per superare tutto e guardare avanti.
Il dolore e la disperazione del primo sono evidenti:
“ E chissà se ogni sera al tramonto ci sarà un altro giorno per me. La mia stella si è persa nel cielo, è caduta giù in volo con me. E ancora: “Un vento gelido soffia intorno a me”
Ma c’è qualcuno che tenta di incoraggiarlo:
“Perché non provi ancora? Perché non cambi strada, non è difficile farlo sai, di tempo ne hai ancora, se lo vuoi”
Questo incoraggiamento ha un effetto positivo perché chi soffre si rende conto che non tutto è perduto e che il legame con chi è nell’aldilà non muore mai, non solo nel ricordo, ma è vivo ogni giorno e si manifesta in tante piccole cose.
Infatti chi ora soffre percepisce questa presenza e si fa coraggio, provando a convincersi che: “…..lassù tu mi guardi e prepari la strada per me.”
Questa convinzione lo spinge ad andare aventi oltre ogni ostacolo e a vivere, seguendo le orme ed il buon esempio di vita di chi ora non c’è più, ma è pur sempre presente.
“Uomo piccolo d’animo grande, io vivrò e sarò come te”
15 Dicembre 2000
SURREALE
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
ho sognato stanotte una terra lontana al confine del mare,
ed ho visto le stelle nel cielo cadere la luna scoppiare
ombre fiammi e due occhi ardenti di fuoco nel buio a guardare,
lampi tuoni ed un mare di lava e lingue di fuoco bruciare
quando provo a leggermi dentro non riesco e continuo a pensare,
e mi corrono in mente pensieri e le cose mi fanno sognare.
ma poi i sogni svaniscono mentre la pioggia mi scorre sul viso,
potrei piangere a lungo ma forse e meglio un sorriso …
ma chi sei dove sono dov’e la mia casa … non so dove andare
surreale o reale qual’e il mio male … me lo puoi spiegare
surreale o reale qual’e il mio male … non riesco a capire
non capisco il mare, la notte le stelle ed il loro mistero …
seguiro’ nuove strade e una scala d’argento verso il sereno
tra le onde un gabbiano che piange e la mia follia che affonda smarrita
mi risveglio e sono vivo, la notte e passata , ma la nave e partita …
ma chi sei dove sono dov’e la mia casa … non so dove andare
surreale o reale qual’e il mio male … me lo puoi spiegare
stare a terra o volare, fermarsi o vagare. non so piu’ che fare
stare in piedi o strisciare, qual e’ il mio male. me lo vuoi tu spiegare
ma chi sei dove sono dov’e la mia casa, non so dove piu’ dove andare,
surreale o reale qual’e il mio male
Significato del brano “Surreale”
Questo brano descrive lo stato d’animo di uomo che ha perso il filo della propria esistenza e si trova in conflitto con sé stesso e con la realtà che lo circonda, che perciò gli sembra “surreale”, così come gli sembra anche il proprio malessere interiore, che cerca inutilmente di capire e guarire. Questo malessere lo spinge a vagare nei sentieri della mente e della natura, tra sogno e realtà, tra la sua casa ed il suo giardino, alla ricerca di una risposta: “Surreale o reale, qual è il mio male? Non riesco a capire. Surreale o reale, qual è il mio male? Me lo puoi spiegare?”.
Egli, continuamente in bilico sul sottile confine tra il reale ed il surreale, non troverà, né riceverà da altri una risposta, come spesso accade nella vita reale, tant’è che la canzone termina con un interrogativo inevaso, sia nel testo che musicalmente parlando, con le note di chiusura volutamente sospese, a rafforzare la sensazione di “non compiuto”.
Nel testo sono raccontati i vari stati d’animo del personaggio.
Nella prima strofa il sogno: siccome il sogno è la rielaborazione inconscia dei pensieri, il personaggio non può che sognare scene catastrofiche, così com’è (o come gli sembra che sia) la sua vita in quel momento.
“Ho sognato stanotte una terra lontana, al confine del mare, ed ho visto le stelle nel cielo cadere e la luna scoppiare. Ombre, fiamme e due occhi ardenti di fuoco nel buio a guardare. Lampi, tuoni ed un mare di lava e lingue di fuoco bruciare!”.
Nella seconda strofa il pensiero come mezzo per fuggire dalla realtà: il personaggio prova a fuggire dalla realtà pensando alle cose che, nonostante tutto, lo fanno stare bene, sognando di nuovo, ma stavolta, come si suol dire, “ad occhi aperti”. Ma anche questo non gli riesce perché l’impatto con la realtà è più forte ed è simile ad una doccia fredda (rappresentata da gocce di pioggia sul viso).
“Quando provo a leggermi dentro non riesco e comincio a pensare. E mi corrono in mente i pensieri e le cose che mi fanno sognare. Ma poi i sogni svaniscono mentre la pioggia mi scorre sul viso: dovrei piangere a lungo, ma forse, è meglio un sorriso!
Nella terza strofa l’interpretazione della realtà: il protagonista, dopo aver inutilmente scavato in sé stesso, cerca di farlo nella realtà che lo circonda, ma per l’ennesima volta non ci riesce! Infatti medita su alcune cose che possono sembrare scontate, ma delle quali cerca di capire il mistero: il mare…., la notte….., le stelle…. E così si sente come un gabbiano tra le onde: il lamento del primo è il suo lamento interiore e la nave che potrebbe salvarlo è ormai partita.
“Non capisco il mare, la notte, le stelle ed il loro mistero. Seguirò nuove strade e una scala d’argento verso il sereno. Tra le onde un gabbiano che piange e la mia faccia che affonda smarrita, mi risveglio e son vivo, la notte è passata, ma la nave è partita!”
E allora cosa fare? La sintesi dello stato d’animo controverso del protagonista è in questi versi: “Stare a terra o volare, fermarsi o vagare, non so più che fare! Stare in piedi o strisciare, qual è il mio male, me lo vuoi spiegare?”
Nel video sono da evidenziare questi aspetti il malessere è rappresentato dalla maschera che il personaggio tenta inutilmente di strappare dal proprio volto e dai rami d’edera opprimenti che avvolgono tutto;
una via d’uscita dal malessere potrebbe essere la musica, rappresentata nel video da chitarre surrealmente sospese tra rami di alberi. Infatti il personaggio le osserva meravigliato senza poterle prendere e l’unica che trova a terra è rotta e senza corde: nonostante ciò prova comunque a suonarla in un estremo tentativo di rendere reale ciò che è surreale………
31 Dicembre 1999
L’UOMO DELLA STRADA
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Un’altra foglia che cade, un’altra porta si chiude, vago tra strade deserte in cerca di me
Amico mio vuoi da bere? scusa non ho più un bicchiere,
brindo alla notte che è lenta e mi avvolge con se …
Dove c’era luce, adesso è buio e fa paura, dove c’era luce intorno a me …
Sono l’uomo della strada, ma potrei essere l’uomo che è dentro di te!
Sono l’uomo della strada, ma potrei essere l’uomo che parlò contro te …
Io non pesavo che un giorno, di te avrei avuto bisogno,
piangendo e guardandomi intorno, in cerca di me …
Forse è banale dire, ma prima che possa morire,
vorrei ricordarti chi sono e il perdono da te
Dove c’era gloria, ora c’è il rimorso e mi tortura, dove c’era gloria intorno a me …
Sono l’uomo della strada , Sono l’uomo della strada,
un tempo fui quel capo che viveva da re …e che in quel tempo si serviva di te!
Significato del brano “L’uomo della strada”
Questo brano racconta la storia di un uomo ricco che approfitta della propria posizione per sfruttare gli altri ed arricchirsi sempre di più, con arroganza e prepotenza, credendosi onnipotente.
Ad un certo punto la situazione si ribalta perché diventa povero e vive per strada, elemosinando e chiedendo aiuto anche a chi in precedenza aveva umiliato o offeso, e nessuno lo riconosce. E’ difficile per lui accettare la sua triste condizione e l’indifferenza degli altri. Infatti nella prima strofa egli dice: “Vago tra strade deserte in cerca di me”, mentre nel primo ritornello “Sono l’uomo della strada, ma potrei essere l’uomo che parlò contro te”.
La povertà, l’emarginazione ed il bisogno sono come il buio in cui vaga il personaggio della canzone, dopo essere stato per tanti anni tra le luci della ribalta. Infatti l’uomo dice: “Dove c’era luce, adesso è buio e fa paura, dove c’era luce intorno a me”.
L’uomo ora è pentito per come si è comportato in passato, ma ormai è troppo tardi per rimediare. Infatti se ne rende conto quando dice: “Dove c’era gloria, ora c’è il rimorso e mi tortura, dove c’era gloria intorno a me”.
02 Gennaio 2001
TI VEDRO’ prima & seconda Parte
Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Testo: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando / Gianni MASCOLO
Ombra strana nella notte più scura, la tua voce non mi fa più paura.
Non mi avrai, brucerai nel mio fuoco, non mi avrai e poi cambierai gioco.
e se ancora avrai idee in mente, Per schiacciarmi, (non potrai)
non potrai più incantarmi.
Prova ancora a spiarmi e a seguirmi, quante volte hai potuto ingannarmi ...
Ricco premio al tuo perfido gioco, non mi avrai brucerai nel mio fuoco …
Ti vedrò spalle al muro scoppiare dal pianto, ti vedrò,
e di sicuro mi piacerai tanto
Ti vedrò nella polvere strisciarmi accanto, ti vedrò
ti vedrò e mi piacerai tanto …oh
Giri a vuoto nella mia mente, fuoco spero che non potrai farmi niente,
ti annullerò nei miei pensieri futuri, spettro triste dei miei giorni più scuri
Pregherai invano per ore fuoco spento non potrai farmi niente
Scriverò nuovi versi ai cantanti, suonerò nuove note nel tempo
espanderò il mio suono nel vento, lo sentirai tra le onde vibranti come serpenti…
Ti vedrò spalle al muro scoppiare dal pianto, ti vedrò,
e di sicuro mi piacerai tanto
Ti vedrò nella polvere strisciarmi accanto, ti vedrò
ti vedrò e mi piacerai tanto …oh
E sarò un uomo con il tempo , e rimarrò indifferente perchè …
Ti vedrò spalle al muro scoppiare dal pianto, ti vedrò, e di sicuro mi piacerai tanto.
Ti vedrò nella polvere strisciarmi accanto, … Ti vedrò …
Significato del brano “Ti Vedrò”
“Ti Vedrò” è contemporaneamente un grido di dolore e rabbia, un’analisi introspettiva e il desiderio di cambiare vita.
E’ il grido di dolore di chi, dopo un esame di coscienza, si rende conto di aver sbagliato qualcosa o tutto nella sua vita. E’ la rabbia contro la parte negative di sé stessi che, quando non viene dominata, ha il sopravvento sulla parte positiva e porta alla rovina.
Scrivendola ho immaginato la situazione di chi, guardandosi allo specchio, non si riconosce e pensa: “Ma sono davvero io quello che vedo? Quello che ha fatto tutti questi errori? Eppure io in fondo non sono così! Non posso essere così! Devo assolutamente cambiare perché l’immagine di me che vedo in questo specchio non corrisponde a quello che sono dentro!”.
Quindi ho immaginato una reazione, un desiderio di cambiamento e, perciò, una lotta feroce contro la propria negatività che si conclude vittoriosamente. Infatti la negatività è ora solo “un’ombra strana” e “un fuoco spento” ed anche se vorrebbe provare ancora a ripetere il suo “perfido gioco” non ci riuscirà più e resterà “spalle al muro” perché l’anima è ora libera ed ha trovato una sua realizzazione nella musica: “Scriverò nuovi veri ai cantanti, suonerò nuove note vibranti, spanderò il mio suono nel vento……”.
28 Dicembre 1999
Nuvole
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Nuvole che piangono, nuvole che passano,
sospese che oscurano il cielo che è sospeso su di me!
Nuvole che volano, nuvole che parlano,
sospese che offuscano i ricordi ed i pensieri dentro me!
Lì, parcheggiai la mia anima, lì, solitaria in un angolo,
lì, tra le stelle che cadono, sospesa tra nuvole che .....
si specchia nel vuoto con me!
Nuvole che corrono, nuvole che sfiorano,
sospese che si aprono e disegnano figure avanti, avanti a me!
Nuvole che sfuggono, nuvole che scompaiono,
sospese che si aprono e riportano il Sole intorno a me!
Lì, parcheggiai la mia anima, lì, solitaria in un angolo,
lì, tra le stelle che cadono, sospesa tra nuvole che .....
si specchia nel vuoto con me!
Toccheremo il cielo, si alzerà il mare, tutto si fermerà ... un pittore dipingerà.
Significato del brano “Nuvole”
In questo brano il cielo rappresenta la mente umana, mentre le nuvole i pensieri. Il cielo è infinito, così come infinite sono le potenzialità della mente umana.
Le nuvole sono come pensieri sparsi che si muovono nel cielo infinito della mente di ognuno di noi: appaiono, scompaiono, si rincorrono, cambiano forma, catturano la nostra attenzione, ci meravigliano, ci fanno emozionare e fantasticare!
Essere rapiti dai pensieri è come essere rapiti dalle multiformi e spettacolari forme e colorazioni delle nuvole!
Contemplare il cielo e le nuvole è come astrarsi dalla dimensione terrena ed entrare in un mondo di fantasia, volando sulle ali dell’immaginazione.
Questa sorta di volo dell’anima è sintetizzata nel ritornello: “Lì, parcheggiai la mia anima, lì solitaria in un angolo, lì, tra le stelle che cadono, sospesa tra nuvole che……. si specchia nel vuoto con me!”.
25 dicembre 2000
Ambassador
Musica: SOMMA Armando
E' un brano senza testo, una suite esclusiavamente strumentale
Significato del brano “Ambassador”
“Ambassador” è un brano strumentale in omaggio alla memoria dello Zio Andrea, grande appassionato di musica, che aveva ricevuto dalla CCC l’onorificenza di “Ambasciatore internazionale per arte, cultura e spettacolo nel mondo”, quale riconoscimento per aver realizzato tre enciclopedie musicali, raccogliendo testi di musica classica, italiana e napoletana, che, con orgoglio, custodiva gelosamente in casa.
La composizione del brano è iniziata quando l’Ambasciatore era ancora in vita e la rapidità con la quale la malattia l’ha portato via non gli ha permesso di vederlo completato. Un grande dolore lascia senza parole e spesso le parole non bastano ad esprimerlo: per questo il brano è volutamente senza parole, ma solo in musica, quella musica che tanto amava l’Ambasciatore e che ora ad Armando piace immaginare come “onde vibranti”, capaci di superare il tempo e lo spazio e giungere fino a Lui nell’aldilà, accorciando le distanze tra cielo e terra.
Armando dedica con gratitudine il brano al padre Giuseppe, chitarrista, per averlo sempre incoraggiato e sostenuto nella vita e negli studi musicali ed anche al grande Roby Facchinetti dei Pooh, altro ambasciatore della buona musica italiana nel mondo e maestro nella composizione di brani strumentali.
28 Novembre 2019
PERCHE’ feat Chrida
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Testo rap: Armando SOMMA / Christian D’Auria
E chissà se ogni sera al tramonto, ci sarà un altro giorno per me.
La mia stella si è persa nel cielo, o è caduta giù in volo con me …..
Rap: con te, come me
Perché non provi ancora? Non lo so forse e tardi ormai …
Un vento gelido soffia intorno a me …
Rap: sguardo perso nell’universo nel vuoto per ore, a volte ho paura spero sia diverso
Guardo il cielo ma tu dove sei, poi mi chiedo se e tutt’ok
Ragazzo corri e non fermarti, tanto qualcuno saprà amarti, la vita e come una fotografia
la scatti una volta e non va più via.
E chissà se lassù tu mi guardi
Rap: tu mi guardi
E prepari la strada per me, uomo piccolo d’animo grande io vivrò e sarò come te.
Rap: perché ti sento
Perché non cambi strada? Non è difficile farlo sai …
Di tempo ne hai ancora se lo vuoi ….. se lo vuoi
Perché non provi ancora? Mi dicevi non e tardi ormai …
Anche se tutto e nero intorno a te …
Perché non cambi strada? Mi dicevi tu farlo sai …
Se tu ci credi ancora se lo vuoi …..se lo vuoi
RAP: se tu vuoi se lo vuoi
Significato del brano “Perché”
In questa versione diamo un accenno di rap in un brano prettamente rock… amalgamando genere e passato e presente della musica. In versione ibrida tra rock e rap, per darne un tocco diverso da un idea di 10 anni fa circa.
11 Ottobre 2014
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Testo rap: Armando SOMMA / Christian D’Auria
E chissà se ogni sera al tramonto, ci sarà un altro giorno per me.
La mia stella si è persa nel cielo, o è caduta giù in volo con me …..
Rap: con te, come me
Perché non provi ancora? Non lo so forse e tardi ormai …
Un vento gelido soffia intorno a me …
Rap: sguardo perso nell’universo nel vuoto per ore, a volte ho paura spero sia diverso
Guardo il cielo ma tu dove sei, poi mi chiedo se e tutt’ok
Ragazzo corri e non fermarti, tanto qualcuno saprà amarti, la vita e come una fotografia
la scatti una volta e non va più via.
E chissà se lassù tu mi guardi
Rap: tu mi guardi
E prepari la strada per me, uomo piccolo d’animo grande io vivrò e sarò come te.
Rap: perché ti sento
Perché non cambi strada? Non è difficile farlo sai …
Di tempo ne hai ancora se lo vuoi ….. se lo vuoi
Perché non provi ancora? Mi dicevi non e tardi ormai …
Anche se tutto e nero intorno a te …
Perché non cambi strada? Mi dicevi tu farlo sai …
Se tu ci credi ancora se lo vuoi …..se lo vuoi
RAP: se tu vuoi se lo vuoi
Significato del brano “Perché”
In questa versione diamo un accenno di rap in un brano prettamente rock… amalgamando genere e passato e presente della musica. In versione ibrida tra rock e rap, per darne un tocco diverso da un idea di 10 anni fa circa.
11 Ottobre 2014
VENERE
Testo e Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Sento intorno a me, Sento intorno a me, fuggevoli richiami che…
non m’illuderanno più
Vorrei volare via adesso, libero dalla tua follia per non incontrarti più.
Luci, suoni demoni, invadono il cuore. Lacrime che cadono senza far rumore …
Sputo via il veleno che mi hai regalato tu, ma ormai, non né ho bisogno più.
Dolce fuoco dei miei inverni, scaldavi la mia anima però bruciavi dentro me,
Ricordi che mi assalgono per tutta una vita, trascorso invano a piangere, ma ormai è finita Ma …
Venere se tu ritornassi qui, io probabilmente ti direi di si,
ma non accadrà lo so
Pioggia, neve vento cade su di me, solo tra i pensieri aspettando te
ma non tornerai lo so, non tornerai.
Introspezioni autunnali che mi prendono, pensieri assopiti che ritornano,
dubbi nuovi che vivrò……lo so!
L’anima in letargo dorme chiusa in sé, la cullo tra le braccia aspettando che,
prima o poi la sveglierò……lo so!
Sfoglia!... come il vento vola su di me, come un mistero, aspettando che
ma non tornerai lo so, non tornerai.
Non tornerai … Non tornerai
Significato del brano “Venere”
“Venere” apparentemente potrebbe sembrare il solito racconto di una storia d’amore finita male, con il rimpianto dei bei tempi passati insieme e con la speranza che la persona amata possa tornare, anche se si è consapevoli che ciò non accadrà mai più. Ma in realtà “Venere” non è solo questo, ed ha un significato più ampio perché le OVG nei loro brani affrontano sempre temi non convenzionali.
Infatti per “Venere” non si intende solo una bella donna, ma cose o situazioni che nella vita di una persona possono generare sentimenti di apparente felicità o piacere, che poi si trasformano in odio, facendo sì che si fugga via da esse, anche se si è in parte tentati di rincorrerle di nuovo lasciandosi andare.
Pensiamo ad esempio a vizi come il gioco, l’alcool, il fumo e la droga, che possono rovinare la vita di una persona che, tuttavia, giorno per giorno, li vive come un piacere, senza rendersi conto della loro gravità. Queste situazioni hanno un forte impatto fisico e psichico, come può averlo una bella donna e, perciò, nel testo vengono descritte come “richiami”, come “follia”, come “luci, suoni e demoni” che ben presto “invadono il cuore”, come “dolce fuoco” che solo apparentemente scalda l’anima, perché in realtà la bruciano.
E’ molto difficile uscire da queste situazioni, ma in questo brano le OVG lanciano un messaggio positivo perché con la forza di volontà tutto è possibile.
Infatti nel testo vengono descritte come “distanti, fuggevoli richiami che, non mi illuderanno più” ed anche come un veleno del quale non si ha più bisogno.
Ma anche se le tentazioni sono forti “Venere se tu ritornassi qui, io probabilmente ti direi di si” la forza d’animo impedisce di cadere di nuovo “ma non accadrà, lo so!”
17 Gennaio 2000
TI VEDRO’ terza Parte
Musica: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando
Testo: MARINETTI Francesco / SOMMA Armando / Gianni MASCOLO
TI AVVERTO ANCORA MA MI SEI INDIFFERENTE, NON SEI PIU’ IL MIO PENSIERO COSTANTE
NON SARO’ IL TUO SERVO IMPOTENTE, SEMPRE PRONTO ALLE COSE CHE HAI IN MENTE.
E SE AVRAI UNA CORAZZA POSSENTE PER SCHIACCIARMI NON POTRAI FARE NIENTE
E DAVANTI ALLE PORTE DEL CUORE PREGHERAI INVANO PER ORE.
E sarò ciò che vedo dentro allo specchio
E tutto quel ch’ero io, l’ho buttato in un secchio,
correrò più veloce, anche se sono più vecchio!
Ti VEDRO’ Mi VEDRO’ un uomo nuovo nel tempo
ED IO ERO COME IL SOLE AL TRAMONTO, E RIMARRO IN PENOMBRA PERCHE’?
Significato del brano “Ti Vedrò”
“Ti Vedrò” è il continuo della versione precedente, le parti estratte dalla parte I & II subentrano in questa III parte aggiungendo alcune strofe nuove per diversificare da quella precendente. avevo lo stesso significato che alla fine l'avrà vinta su se stesso.
02 Aprile 2021